RES FISH

Note sul significato dell’opera
L’opera propone una riflessione che si focalizza sul rapporto dell’individuo con la percezione e la comunicazione verbale e sonora. La metafora dell’esistenza ricreata dall’installazione si amplifica nella contraddizione del sentirsi dentro e fuori le cose. L’opera esaspera la costante volontà dell’individuo di tenere tutto sotto controllo sia dal punto percettivo, emotivo e relazionale. L’artista suggerisce una possibilità d’ascolto soltanto attraverso un coinvolgimento diretto dello spettatore che diventa esso stesso il motore della percezione e il protagonista dell’ideale conversazione possibile. Il lavoro sottolinea il caos degli stimoli uditivi che l’individuo normalmente attraversa e vive simultaneamente cercando di decifrarli e ordinarli. Il paradosso sonoro del percepire la realtà dentro e fuor d’acqua in opposizione con la proiezione video e l’installazione della seconda stanza descrive la contraddizione dell’esistenza in cui l’individuo oscilla fra una chiara e una deformata percezione del reale spesso nascosta dietro un’implosione di calma apparente.

Note sul video
In allegato alla documentazione, un Demo del video per la proiezione della prima stanza. La traccia audio proposta è un esempio generico della possibile contaminazione delle tracce audio captate nei diversi ambienti, elaborate in tempo reale e trasmesse dagli altoparlanti D, D1, D2, D3, D4 per la prima stanza. Per la seconda stanza, le medesime tracce sono riproposte a basso volume senza alcuna modificazione. Il suono della rottura dall’ampolla di vetro è trasmesso soltanto dall’altoparlante posto verticalmente sopra l’ampolla del pesce. Il crash della rottura sarà a volume alto. L’installazione creerà una continua variazione della percezione sonora legata a ciò che realmente accade in ognuno dei cinque spazi di X3 monitorati. Lo spettatore in movimento nel luogo (nell’atto di percepirlo/scoprirlo) attraverso la propria presenza darà vita esso stesso ad un ascolto “possibile”.