Memoire – aller et return

Descrizione dell’opera: Video – Performance – Installazione sonora.
Su un muro della terrazza è proiettato a ciclo continuo un video che racconta il gioco dell’allestimento della performance realizzata con i ragazzi della cittadella attraverso i loro volti, la ricerca delle pietre che scelgono per incidervi sopra la parola madre e figlio nella loro lingua e in quella del popolo che gli è stato ostile. L’artista, nella veste di attenta osservatrice del loro “gioco”, direttrice delle loro memorie, li invita a lasciare testimonianza attraverso immagini più care, foto di famiglia, foto da bambini: tutto il materiale autobiografico fa parte del gioco.. Il gioco consiste nel cercare pietre, scalfirle, parlare e giocare per ricordare e dimenticare. Tutti i bambini conservano sempre qualcosa di ciò che anno amato. I ragazzi si sceglieranno una pietra che depositeranno ai piedi di un compagno durante la performance se la riflessione sul “peccato” è onesta e sincera. Incidere le parole madre e figlio anche nella lingua nemica significa un atto di perdono ma anche un possibile rischio che tale pietra possa cadere dalla parte della loro lingua, offendendo la memoria di un loro stesso fratello. La performance avviene in una delle terrazze che si affacciano verso il fiume dove la vista del ponte che taglia il paesaggio è chiara e netta. Tutto questo materiale verrà rielaborato elettronicamente e montato a più voci con l’inserimento di suoni strumentali. L’installazione è un viaggio nella memoria, una riflessione epurata della tristezza, una liberatoria conquista della dualità del mondo e di noi stessi. Ricordare, perdonare e perdonarsi attraverso un gioco di carattere biografico. La guerra non è altro che un gioco distorto di pensieri, la guerra non esiste per le menti che non si riconoscono in questo gioco!
Performance: I ragazzi entreranno uno alla volta sulla terrazza con una pietra in mano e si disporranno distanti fra di loro. Resteranno immobili fino a quando tutti non avranno preso il loro posto. Il video li racconta mentre restano immobili. Suoni serviranno da interludio fra le parole e i treni che passa lasciando un incisivo suono che ricorda costantemente il viaggio. Usciranno in ordine inverso lasciando ciascuno ai piedi di un compagno la propria pietra mentre un breve silenzio sarà spezzato ancora dalle loro parole e canti. Il settimo ragazzo consegnerà la pietra a l’ideatrice di questo sonoro viaggio nella memoria. L’ultima pietra sarà posta al margine del pozzo.
Dichiarazione dell’artista

Mi perdo nei ricordi, adoro ascoltare storie, scoprirle nei gesti, negli sguardi e nei silenzi degli uomini. E’ come se il nostro corpo diventasse leggero e la ragione dell’esistere si riappropriasse del potere della mente e dell’ineffabile. Avere presagio del mistero della vita e della immortalità della nostra esistenza attraverso la memoria; ciò che siamo e che gli altri ricorderanno di noi. La guerra è un gioco macchinoso e crudele per non lasciare traccia di memoria, ma la nostra mente è inesauribile. Impossibile sopire l’indomito desiderio di ricordare e salvare ciò che ci è appartenuto.

Tu sei la saggezza stessa
e conosci la causa e il fine di tutte le cose.
Io sono tu figlio;
voglio conoscere
il vero mistero della vita,
Il vero gioioso dovere della vita.
La tua saggezza mi svelerà
Tutte le cose che tu sai,
tutte le cose che tu sai.

P. Yogananda
Affermazioni scientifiche di guarigione